Se gli anni scorsi erano i poncho a farla da padrone in questo periodo nel nostro laboratorio, quest’anno la nostra voglia di migliorare ci ha portato a creare qualcosa di un po’ più strutturato e..sartoriale!
“Maniche e colletto” ho detto qualche mese fa a Michela mentre iniziavamo il progetto del cappotto. E lei guardandomi un po’ perplessa ma con la pulce nell’orecchio mi ha risposto “ok”!
Pur essendo alle volte un po’ insicura la nostra Michi, devo ammettere che non è una che si tira indietro quando la metto davanti ad una difficoltà e quindi siamo partite per questa avventura… Anche la supervisione del Tommi è stata utile: lo sguardo maschile (donne lasciatevelo dire) riesce sempre a semplificare le cose; dove noi ci ingarbugliamo a volte loro riescono a dare la soluzione.
Non mi bastava però la pulizia del Tommi: dopo il primo modello mi sono detta che ci dovevamo lavorare ancora e non era l’idea che avrei voluto dare a questo capo. Stavo cercando la versione “pro” del poncho dell’anno scorso quindi, per non snaturarci, quello stile “sciallo” doveva rimanere. Anche la spalla doveva essere più morbida e allungata. Quindi, fatti due calcoli, dovevamo allargare il modello e farlo più oversize, scendere di più sulla spalla e mettere le tasche che mi ero resa conto l’anno scorso, proprio portando il nostro poncho, essere indispensabili se volevo migliorare e offrirvi qualcosa in più. E se è vero che l’autocritica salva sempre, il secondo modello andava decisamente molto meglio! Indossato era proprio quello che volevo!
L’ultimo modello, il terzo, è stato quello che ha reso possibile questa produzione.
Ringrazio Michela per essere un’ottima collaboratrice e Tommaso per non dirmi mai che le cose che penso siano impossibili.